Accadde oggi: Apple lancia il Newton MessagePad, l’antenato dell’iPhone
2 agosto 1993 Apple lancia il MessagePad, il primo prodotto della linea Newton di assistenti digitali personali portatili.
Spesso liquidato come un fallimento, ingiustamente diffamato, il Newton era un dispositivo rivoluzionario, ma bisognerà attendere il lancio dell’iPhone nel 2007 per stravolgere il mercato dei dispositivi mobile.
Il Newton è stato spesso considerato la “risposta” del CEO di John Sculley, CEO di Apple, al Macintosh di Steve Jobs. Nelle intenzioni di Sculley, colui che osò licenziare Jobs e permise a Bill Gates di copiare il sistema operativo per Mac, doveva essere il suo tentativo di lanciare una nuova linea di prodotti rivoluzionaria durante il suo mandato ini Apple.
“Era il Macintosh di Sculley”, spiegò Frank O’Mahoney, uno dei responsabili marketing di Apple che ha lavorato al Newton, “Era l’opportunità di Sculley di fare ciò che Steve aveva fatto con il Mac.”
Il progetto del Newton è nato nel 1987 da un’idea dell’ingegnere Steve Sakoman, appassionato di computer palmari, che aveva precedentemente realizzato l’HP 110, il primo PC MS-DOS portatile alimentato a batteria, quando lavorava in Hewlett-Packard negli anni ’80.
In realtà, nelle intenzioni di Sakoman c’era di dotare il Newtown del meglio della tecnologia di quegli anni, incluso uno schermo sensibile al tocco, riconoscimento della scrittura a mano, un disco rigido, una batteria in grado di garantire un’ottima autonomia, e una porta a infrarossi per consentire ai dispositivi di comunicare tra loro.
Sakoman lasciò Apple nel 1990, e all’inizio del 1991 quando Sculley vide il progetto, decise di avviare lo sviluppo e la produzione. A Sculley di deve l’invenzione del termine PDA, personal digital assistent, che dava l’idea a che cosa servisse il Newtown.
Il lancio del Newton MessagePad al Macworld Expo del 1993 non ebbe la stessa risonanza del Macintosh nel 1984. Sfortunatamente, il PDA aveva dei difetti che caratterizzeranno la sua pessima fama fino alla fine, uno su tutti il software di riconoscimento della scrittura a mano. Anche se in seguito furono corretti i difetti di gioventù, la “reputazione” del PDA di Sculley era compromessa per sempre, preso in giro anche in un episodio dei Simpson.
Il Newton era in grado di riconoscere la scrittura corsiva e le lettere stampate, grazie a una libreria di 10.000 parole, e imparava nuovi termini proprio come fanno oggi gli iPhone. Inoltre, quando si scriveva una frase come “Appuntamento con Mario a pranzo mercoledì”, veniva automaticamente aggiunto un evento al calendario del MessagePad.
Rimanendo in tema di app, il MessagePad di prima generazione includeva un blocco note, un’agenda degli appuntamenti e una rubrica. Incredibilmente, incorporava anche il trasmettitore a infrarossi di Sakoman, consentendo di “condividere” dati da e verso altri Newton o, con una mossa non-Apple, per rivaleggiare con gli organizzatori elettronici Sharp Wizard. Tra gli accessori hardware c’erano schede di memoria, batterie, adattatori di alimentazione e un modem fax esterno che collegava il Newtown a Mac o PC Windows. Il prezzo: $ 699.
Alla fine, tre cose hanno condannato il Newton: le prime recensioni negative, la mancanza di connettività Internet che avrebbe reso gli smartphone un “must have”, e il prezzo (il Newtown era troppo costoso per i clienti consumer, e poco potente per quelli aziendali).
Sebbene il Newton sia stato un fallimento per Apple, quando Jobs tornò in Apple alla fine degli anni ’90, l’ultimo modello, il MessagePad 2100, era un prodotto “perfetto”, infatti gli ingegneri avevano definitivamente risolto i problemi di riconoscimento della scrittura a mano. Tuttavia, Jobs pose fine alla produzione del PDA di Sculley, scegliendo di focalizzare l’attenzione su prodotti di successo come l’iMac G3, l’ iBook e l’iPod.