Rincorrendo le ragazze, ho incontrato il Mac
In un altro articolo vi ho anticipato che sto scrivendo un libro sulla storia di Apple, che però per mancanza di tempo non riesco a completare. Così ho deciso di condividere con voi l’introduzione intitolata:
Rincorrendo le ragazze, ho incontrato il Mac
Nel 1984, quando è stato lanciato il Macintosh 128K, ero in quarto ginnasio (primo liceo). Nella mia famiglia non c’era nemmeno un computer, ma mio fratello maggiore acquistò l’anno successivo un Apple II.
Non ho posato gli occhi su un Mac fino a forse al 1985, quando con la mia famiglia ero in vacanza in California e mio fratello mi portò ad una fiera che poi ho scoperto essere quella del West Coast Computer Faire (quando si trasferì al Moscone Center di San Francisco). Tutto ciò che ricordo davvero del Mac è la dimostrazione di un videogame, rimasi sbalordito dall’alta risoluzione della grafica, ma abbastanza perplesso che non fosse a colori.
La mia esperienza nel primo decennio del Mac è distorta dalla mia età e inesperienza. Non ho usato un computer regolarmente fino al 1987. In quell’anno mi “fissai” per Mariarosaria, la ragazza più bella di tutto il liceo, che era anche molto intelligente e dinamica. Infatti era riuscita a convincere il preside ad acquistare un paio di computer e si fece assegnare anche un’aula da usare come redazione dove stampare il giornale della scuola. Naturalmente, Mariarosaria era inarrivabile, corteggiata dai ragazzi più popolari dell’ultimo anno. Così decisi per un approccio indiretto e feci richiesta per entrare nel giornale.
Mi ero informato, utilizzavano Microsoft Word per comporre gli articoli su computer Apple, e poi li salvavano su floppy disk per stamparli con una LaserWriter che si trovava nell’ufficio del preside. Quindi ritagliavano gli articoli, e li incollavano su un foglio che aveva grosso modo la grandezza di quello di un giornale (i potenti mezzi informatici del nostro servizio scolastico).
Tutta la mia esperienza su un Mac era limitata al gioco visto in America. Così chiesi a mio fratello di insegnarmi ad usare il computer. Ricordo che era seduto alla sua scrivania, mi guardò meravigliato e disse: “C’è di mezzo una ragazza?”. Ne scaturì una trattativa stile Magnum-Higgins, alla fine ci accordammo che in cambio del suo aiuto gli avrei rifatto il letto per un mese (ne aveva chiesti tre).
Fu un ottimo insegnante, mi spiegò che probabilmente mi avrebbero fatto una domanda tecnica particolare per verificare la conoscenza che avevo dei computer, e mi diede la risposta avvisandomi che li avrebbe spiazzati, ma non dovevo preoccuparmi perché non mi avrebbero rivolto ulteriori domande (il tutto per me era incomprensibile, ma imparai a memoria ogni cosa).
Il provino andò bene, mi fecero anche la domanda di cui mi aveva parlato mio fratello, e il mio interlocutore rimase effettivamente senza parole per la risposta.
Tuttavia, Mariarosaria rimaneva inarrivabile. Fino a quando accadde qualcosa e per un conflitto i computer risultarono inutilizzabili: appariva uno strano messaggio di errore (e qui vorrei sfatare il mito che solo i messaggi di errore di Windows erano incomprensibili).
Fortunatamente, ricordai che quando mio fratello aiutava i suoi amici che avevano problemi con il computer, chiedeva sempre di annotare con esattezza il messaggio di errore. Così feci, e arrivato a casa, dopo una estenuante trattativa Magnum-Higgins, mi diede la soluzione, che non era neppure troppo difficile per me oggi, ma allora fui costretto ad annotarla su un foglio di quaderno tra gli sberleffi divertiti di mio fratello. Il giorno dopo, arrivato nella redazione del liceo seguii le istruzioni di mio fratello, e i computer ritornarono a funzionare. È stato allora che Mariarosaria mi notò.
Ora vorrei sfatare un altro mito Apple: il sistema operativo non era certo stabile come lo conosciamo oggi. Infatti, nelle settimane successive i conflitti che causavano problemi si ripresentarono. Ed è stato in questo periodo che è nato il mio soprannome di “Uomo Ragno”, per via del bizzarro comportamento che adottavo quando si presentava un problema da risolvere. Proprio come nei fumetti dell’armpicamuri, quando c’è un pericolo e Peter Parker scompare per poi riapparire nelle vesti di Spider-Man, allo stesso modo quando c’era un problema con i computer in redazione, dopo aver preso nota del messaggio d’errore, con una scusa mi allontanavo, facevo a rotta di collo tre piani per uscire dall’edificio, attraversavo la strada per raggiungere il bar di fronte, quindi cambiavo gli spiccioli con un gettone e telefonavo a mio fratello (i telefoni cellulari arriveranno molto dopo), che dopo la solita trattativa, mi forniva la soluzione.
Capii di essere diventato popolare quando, un pomeriggio, con la redazione al gran completo, la vice preside irruppe e disse “L’Uomo Ragno è atteso nell’ufficio del preside che ha un problema con il suo computer”.
Poi la svolta, Mariarosaria mi invitò a casa sua perchè era arrivato l’upgrade per il computer Apple Lisa del padre per trasformarlo in un Macintosh XL… Eh!? Fu mio fratello a spiegarmi esattamente di cosa si trattava. Piccola nota di colore: se non avessimo effettuato quell’upgrade, oggi quel Lisa varrebbe oltre $40.000 invece di $2.000/3.000.
Alla fine, dopo l’upgrade, quella sera stessa uscimmo, e rimanemmo fidanzati fino al diploma. La storia fini perchè lei si trasferì in un’altra città per fare l’Università.
Dopo la maturità non ho usato un computer per molto tempo, perché mio fratello si era portato via il suo quando è andato a vivere da solo, e non c’erano le condizioni per acquistarne uno.
All’Università ad un certo punto sono tornato ad utilizzare un Mac entrando nella redazione del giornale della facoltà, ma solo perché ci lavorava Rossana, una ragazza dalla bellezza folgorante, che era anche pubblicista per un quotidiano della città. Nella redazione dell’Università c’erano un paio di Macintosh SE e un Macintosh IIcx che usavamo per scrivere (in Word) e distribuire (in PageMaker).
Con Rossana sono stato fidanzato fino alla laurea, poi – all’epoca c’era la leva obbligatoria – mi sono “arruolato volontario” nei Carabinieri. Ad un certo punto, alla stazione dell’Arma dove prestavo servizio è arrivato un bando per esperti di computer indetto dall’ufficio operazioni logistiche del comando di Napoli. Mi presero subito anche perché bisognava stampare ogni giorno una sorta di giornale da distribuire agli ufficiali, incluso il Generale comandante di Regione, e quindi volevano dargli un aspetto “professionale”. Nella redazione c’erano PC con Windows ’95. Non ne rimasi colpito, e la prima cosa che pensai è che Microsoft aveva spudoratamente copiato dal Mac.
Un volta congedato, iniziai a far pratica presso uno studio e contemporaneamente cominciai a frequentare un corso per preparare il concorso per la carriera diplomatica. In quel periodo, approfittando della pausa natalizia, con tre colleghi decidemmo di andare in auto a Parigi. Qui, sotto la torre Eiffel ho incontrato Cecila, una ragazza di origini tedesche, ma che viveva in Cile. Assomigliava incredibilmente all’attrice Nicole Kidman. All’appuntamento che fissammo arrivammo ad orari differenti per equivoci generati dalle diverse lingue, ma alla torre Eiffel eravamo riusciti a scambiarci gli indirizzi. Nacque così una intensa corrispondenza epistolare, anche se lei più volte mi chiese di usare le email (io ero sempre senza computer). Alla fine Cecilia accettò di trasferirsi a vivere con me in Italia nel giugno del ’97, e dal momento che voleva continuare a lavorare con la sua agenzia di pubblicità, mi disse che aveva bisogno di un Macintosh e di una connessione internet. È stato così che ho comprato il mio primo Mac, un PowerPC Performa 5400 con il modem Geoport 14.400bit/s.
Fu un periodo felice e intenso, ma alla fine tutto andò storto. Per il concorso alla Farnesina ci volevano i super poteri, e ad un certo punto Cecilia decise di tornare in Cile. Cominciai a non dormire la notte. Inoltre, dal momento che tutti gli amici erano in coppia, e rifarsi un giro di amicizie da zero non è mai facile, non sapendo come impiegare il tempo libero nei fine settimana iniziai a scrivere per Tevac, che in quegli anni contendeva a Macity la palma di miglior sito per Mac.
Non venivo retribuito, era per lo più un hobby anche se gli dedicavo molto tempo. Ogni volta scrivevo cinque articoli, più un sesto in cui accennavo ad un problema o tutorial, e per leggere la spiegazione completa invitavo a fare click su un link che reindirizzava al mio blog, che nel frattempo avevo messo online.
Questa “auto-promozione” non era ben vista da un gruppetto di lettori di Tevac, ed alla fine per le continue polemiche fui “licenziato” da Roberto Rota che gestiva il sito. Fu un vero e proprio trauma. I lettori che arrivavano da Tevac in un giorno superavano quelli di una intera settimana del mio blog, credevo che di li a pochi mesi sarei scomparso da internet.
Invece, quelli che apprezzavano i miei articoli su Tevac non “trovandomi più” iniziarono a leggere direttamente Spider-Mac. Il blog ebbe una impennata incredibile di visitatori, in più arrivò una email da parte di Apple per la sponsorizzazione. Inizialmente non ero neppure convinto di accettare, ma poiché la colonna laterale del blog era semivuota, e i banner pubblicitari di Apple erano graficamente d’effetto, firmai il contratto che prevedeva una provvigione sulle vendite generate. Francamente ero scettico che la cosa potesse funzionare in Italia, ma dopo un mese il ritorno economico dei banner pubblicitari era di tutto rispetto.
Nel 2004 ho fondato lo Spider-Mac Apple User Group, il primo e al momento unico gruppo di discussione online riconosciuto da Cupertino. Inizialmente la mia richiesta fu respinta da un pur gentile impiegato di un ufficio collegato con quello di Katie Cotton, la temibile e ammiratissima responsabile della macchina pubblicitaria di Apple.
Dopo una serie di email infruttuose, quando oramai avevo perso ogni speranza, arrivò all’improvviso una telefonata di Apple dall’America per avvisarmi che avevano rivisto l’intera pratica, e avendo soddisfatto tutte le loro richieste ero entrato a far parte degli AUG (Apple User Group) online. Fu come se mi avesse chiamato Steve Jobs in persona, ero contentissimo.
Nel 2019, dopo anni che scrivevo gli articoli sui risultati finanziari Apple, in piena crisi subprime, arrivai alla conclusione che era arrivato il momento giusto per comprare le azioni Apple (AAPL) che erano crollate fino a $26 per azione. Ogni cosa che avevo di valore all’epoca l’ho venuta per investire in AAPL. All’inizio e per molti mesi dopo arrivai a perdere fino al 30%. Non avevo neppure il coraggio di lanciare l’app Borsa sul mio iPhone per controllare il valore delle azioni. Ripresi a non dormire la notte. Fortunatamente poco dopo AAPL spiccò il volo grazie all’inarrestabile ascesa degli iPhone. Le azioni di Cupertino acquistate nel 2009 non le ho mai vendute, e ne ho comprate delle altre in varie occasioni.
28 Commento
Ora però vogliamo sapere la domanda e la risposta che tuo fratello ti ha dato per il provino
Non se abbastanza venale, vuole che gli chiedi a quanto ammonta la sua ricchezza azionaria. Se i soldi spesi in prodotti Apple li avessi spesi in azioni oggi starei meglio. Ovviamente sono in vena di scherzi.
Impossibile ricordala, ho chiesto pure a mio fratello, ma nulla. Mistero.
caccia fuori il librooooo 😉
Mi ricordo benissimo il periodo di Tevac, io avevo appena comprato il mio primo Mac, il titanium e mi ricordo anche quando nel 2009 invitasti a comprare Azioni Apple, non lo feci per motivi di pigrizia e ancora me ne rammarico, ne comprai un po’ quando valevano circa 90 euri Il migliore, forse l’unico, vero affare della mia vita… ^__^
😉🕸
Quando esce sto libro? 😬
Bell’articolo, frequento Mac dal ‘99 (iMac grape) e Ti leggevo su Tevac. Avrei voluto anch’io e potevo farlo, comprare azioni Apple ma per motivi ideologici ho rinunciato. Continua così, bravo e pubblica il libro in eBook.
Bei tempi quelli di Tevac, anche se un po’ tormentati 😉
Ricordo io pure i tempi del mitico Tevac. E ricordo pure i tuoi articoli. Si, in effetti era un forum con alcune persone un po’ “ strane “, senza dire altro. Nessuno dice che Apple sia esente da difetti, ma è il meglio tra tutto ciò che c’è. Se solo potessi usare il Mac anche a lavoro… divento pazzo ad usare win ( fermo al 7 poi… ). Nella mia vita avrò usato solo win 3.1, poi Xp ed ora il 7…. generazioni una distante dall’altra, è una peggiore dell’altra come usabilità. Fortuna poi si torna a casa ed il Mac mi mette in quiete.
Certo che il Lisa lo abbiamo usato in tanti 🙂 mi fa sentire vecchio
Bellissimo articolo
Ti ricordo su tevac
Ti seguo penso da sempre ma non so da quando
Un abbraccio!!!
Ehi Ugo! Mi ricordo di te, mi correggevi sempre quando scrivevo che una applicazione era freeware e invece era opensource, grazie a te ora scrivo “gratuita opensource” 😉
Ma poi per risolvere il problema del computer del preside andasti sempre a telefonare a tuo fratello?
No, per non insospettire nessuno ad un certo punto mi ero specializzato in scuse, e in quel caso dissi che il problema era facilmente risolvibile ma mi serviva un floppy che avevo a casa.
Per curiosità, Mariarosaria a quale Università si iscrisse?
Fu accettata alla Bocconi.
Quindi, riassumendo… Hai “conosciuto” il top dei computer (il Mac) e sei riuscito ad uscire con tutte le ragazze a cui ispiravi… Devi fare una statua a tuo fratello ed essere grato a vita ad Apple… 😂 Ovviamente si scherza, ci mancherebbe, è solo una battuta. 😉
A proposito di Tevac, ricordo anch’io quel periodo, ho iniziato col Macintosh G4 dal 1998 e conobbi Roberto ai raduni Mac , ricordo il forum, anche quello di macity, che tempi, specialmente ai raduni, fantastici.
Congratulazioni, una storia avvincente scritta molto bene. La leggo da anni, e “passo” volentieri di qui, se devo chiarirmi le idee su qualche argomento che riguardi Apple. Devo dire che apprezzo il suo blog per la chiarezza, e – mi permetta di dirlo – anche per la sua (di lei) semplicità; in questo sì, forse lei è davvero un Peter Parker. Un cordiale saluto.
Grazie.
Come si fa a comprare azioni Apple?
La maggior parte dei conti correnti bancari online permettono di acquistare azioni di Borsa, devi solo accertarti che la Banca sia abilitata ad acquistare sul Nasdaq di New York, (Fineco lo è; ING invece no, ad esempio). È tutto molto semplice, indichi la quantità di azioni che vuoi comprare, e in due click le compri.
Bel racconto complimenti, mi hai spedito con la mente ai miei primi ricordi legati al Mac, quelli con le tele trasmissioni di Luciano de Crescenzo la domenica mattina, che mostrava le mirabolanti qualità di Apple Macintosh, con i vari emulatori di Mac lanciati dal mio Commodore Amiga, dalla prima volta che l’architetto dove andai a fare un colloquio mi mostrò i suoi lavori CAD a colori effettuati dai suo Mac Quadra. Che nostalgia….. Grazie.
Spettacolo….uno scorcio sulle origini del mito…e quando dico “mito”, sto parlando di Spider-Mac, ovviamente!! Una serie di aneddoti raccontati in modo davvero avvincente. Grande Ste! Effettivamente dovresti considerare l’idea di un tuo libro…e, non vorrei dire fesserie ma, se non ricordo male, qualche tempo fa, avevi paventato l’idea di una tua “opera letteraria”, o sbaglio?!!
Si, il libro per 2/3 è finito, e questa che hai letto l’introduzione 😉
Grandissimoooooo Steee!!!!!! 😍💪🏼
Grande grande grandissimo Spider mac.
Complimenti scritto molto bene