Apple voleva rimuovere l’app Amphetamine per Mac perchè incitava all’uso di droghe
Il 2 gennaio Apple ha minacciato di rimuovere l’app Amphetamine dal Mac App Store perchè violava la linea guida 1.4.3 relativa al “consumo di tabacco e prodotti da svapo, droghe illegali o quantità eccessive di alcol”, in particolare “il nome e l’icona della app includono riferimenti a sostanze e pillole controllate”.
Amphetamine è una storica applicazione gratuita per Mac ed è presente sul Mac App Store dal 2014. Permette di accedere rapidamente al pannello “Risparmio Energia” delle Preferenze di Sistema, per impedire che il monitor vada in Stop per periodi predefiniti o personalizzati di tempo, ad esempio quando si guarda un film in streaming e non si desidera attivare la modalità a schermo intero.
Lo sviluppatore Gustafson non si è perso d’animo, e ha presentato subito ricorso. Apple ha riconosciuto che il nome dell’applicazione e la sua icona vengono utilizzate “metaforicamente” e in “senso medico”, e quindi può continuare ad essere distribuita senza modifiche sul Mac App Store.
Questo episodio può essere letto in vari modi, i critici hanno evidenziato l’approccio incoerente di Apple nell’applicazione delle linee guida dell’App Store, ma personalmente ritengo che sia stato fatto un enorme passo in avanti rispetto al passato, quando “improvvisamente” le app potevano essere rimosse dall’App Store e solo in seguito lo sviluppatore veniva a sapere le motivazioni.
7 Commento
Anche perché sarebbe stato grottesco, visto e considerato che è un’applicazione piuttosto famosa e conosciuta e di conseguenza non è facile cadere in fraintendimenti. App utilissima che io uso da anni, tra le altre cose.
Credo che la stupidità umana stia raggiungendo livelli inimmaginabili, pensare che il nome di un’app possa incentivare l’uso di droghe… assurdo, ma ci hanno preso per una banda di imbecilli?
Sei appena atterrato sulla Terra? Il problema esiste da quando esistono le droghe, trovi ampia documentazione in Rete sull’argomento, in questo caso era un po’ estremo, ma in linea di principio l’atteggiamento di Apple è corretto.
Ti chiedo scusa in anticipo, ma guarda che per quanto a te possa risultare impossibile anche Apple ogni tanto prende una cantonata. Difenderla a spada tratta sempre e comunque (anche quando è indifendibile come dimostrano certe scelte fatte qualche tempo fa) non dimostra fedeltà al marchio, anzi dimostra altro… Bisogna essere obiettivi e coerenti. Io uso solo prodotti di Apple, ma quando fanno qualche “cavolata” si può dire senza incorrere in sanzioni o denunce. Questo purtroppo tanti non lo capiscono (parlo in generale, non di te nello specifico). Un’azienda cresce sicuramente di più con meno “fans” e con più persone obiettive, questa è una regola di mercato.
Guarda sono io a chiederti scusa, ma non si tratta di difendere Apple.
La questione è un’altra: una persona “debole psicologicamente” può essere indotta ad usare droghe perchè se ne parla in una canzone o ci sono riferimenti in una app?
Poi nel caso dell’app Apple ha ammesso che ha sbagliato e la questione si è conclusa in una bolla di sapone. Quindi non capisco questo accanimento, “spada tratta”, “fedeltà del marchio”, “sanzioni o denunce”.
Le persone “deboli psicologicamente”, in quanto tali, posso travisare qualsiasi cosa, quindi fare una strage perché nel videogioco di turno si spara alla cieca oppure rapire il presidente perché vedono un film d’azione… qui si parla di gente “normale”, ammesso che ce ne sia.
A meno che con “qui si parla di gente normale”, non intendi che chi usa prodotti Apple non può essere debole psicologicamente (che è una assurdità), proprio perchè alcuni travisano qualsiasi cosa, bene fa Apple a fare questo controllo.
Poi, ancora una volta, Apple ha equivocato l’uso del nome dell’app alfetamine, lo sviluppatore glielo ha fatto notare, Apple HA AMESSO L’ERRORE e non ci sarà nessuna conseguenza per l’app. Quindi? Apple non si dveva permette di sbagliare? È questa la polemica?
Non mi dire nulla, ma non vale la pena discutere su una cosa dle genere. Io la chiudo qui. Bye.