Data Rescue 5.0: il software che tutti dovrebbero almeno sapere che esiste
La rottura del disco d’avvio del Mac o di un qualsiasi hard disk è un evento “terribile”, e lo è ancora di più se non si ha una copia di backup. Prima di portare il disco rigido rotto in un centro specializzato di recupero dati, vale la pena effettuare il download di Data Rescue, la classica “ultima spiaggia”.
Il software è sviluppato da Prosoft Engineering, ed è possibile scaricare una versione gratuita che consente di verificare se è possibile accedere al disco rotto, e visualizzare i file, ma non recuperarli. Se la prova riesce, allora non rimane che acquistare una licenza che costa $120, circa €101, un affarone rispetto a quello che vi chiederebbe un centro specializzato.
Il recupero dati è una cosa che non si può fare sicuramente durante la pausa pranzo, infatti la maggior parte delle operazioni possono richiedere 30 minuti o più. Un clone (che crea una copia del disco su un secondo disco esterno come back-up) può richiedere tre o quattro ore, e una scansione in profondità può prendere tutta la notte, a seconda della gravità del problema e della dimensione dei file danneggiati.
Ho utilizzato per la prima volta Data Rescue 2 nel 2009 per ripristinare alcuni dati cancellati di cui non avevo il backup, e poi in seguito anche Data Rescue 3 per aiutare alcuni amici a recuperare i documenti da hard disk non più funzionanti, e solo in una occasione non ci sono riuscito.
Data Rescue è un programma che ogni utente Mac dovrebbe almeno conoscere, perchè potrebbe capitare di dover ripristinare dei file importanti da un disco rigido danneggiato o perché inavvertitamente cancellati.
Le novità introdotte da Data Rescue 5 riguardano una nuova è più intuitiva interfaccia utente, il supporto per Time Machine, funzioni avanzate di ricerca, e la possibilità di essere avvisati per e-mail quando il lungo processo di scansione e/o di recupero è terminato.
10 Commento
E se uso APFS?
Con High Sierra devi utilizzare l’opzione “Create recovery drive” per effettuare la scansione dei file.
E’ utilizzabile anche se la scheda logica dell’ha è andata causa inserimento alimentatore sbagliato ? Non credo ma nella disperazione chiedo ,-)
Scarica la versione gratuita di prova, e verifica ?
Good catch Sefano 🙂
Utilizzato proprio recentemente. Peccato che la licenza sia limitata a soli 5 recuperi e che i dati recuperati non mantengono nomi e posizioni originali una volta recuperati. Hanno dei nomi generici e andrebbero ricontrollati uno per volta…
Peccato che non esista per Mac un programma come HDD regenerator che recupera anche i dati dai settori danneggiati e, dopo averli, copiati, contrassegna gli stessi settori come non utilizzabili.
Ciao Stefano, ho un problema come faccio a collegare un iMac del 2011 con MacBook Pro del 2016 con usb c? Posso farlo utilizzando un adattatore usb c e un cavo usb tradizionale con doppio maschio? Volevo utilizzare la funzione target mode ma tra adattatore Thunderbolt e cavo ci vogliono circa 100 euro… consigli?
Adattatore “Thunderbolt su USB C” to “Firewire 800”, questa ha il mio iMac del 2011, per il prezzo a volte ebay è meglio di Amazon… ma non è detto… il target mode funziona su FW e non su USB.
Per dovere basato su mie molte esperienze dirette, specialmente quando i figli piccoli maltrattavano i loro MacBook con dischi rotanti, includerei DiskWarrior fra le Utility di salvezza in casi disperati.
DiskWarrior mi ha resuscitato Mac o dischi che sembravano danneggiati e persi per sempre ed ERA unico nel suo genere, anche se lo paragonano ancora impropriamente a TechTool Pro che possiedo egualmente e che non funziona mai veramente nei casi davvero gravi.
Ho scritto ERA poiché con macOS 13 Ventura DiskWarrior ha smesso di funzionare mentre fino a Monterey mi ha permesso di riparare dischi HFS e JHFS+.
La politica di Apple, infatti, che nega la documentazione completa su APFS ai Produttori di Utility di terze parti, ha impedito l’aggiornamento di DiskWarrior che perciò non ha mai potuto funzionare coi dischi formattati in APFS. E così, dopo una attesa speranzosa di aggiornamento e di una versione 6, sono falliti e hanno dismesso tutto.
[Per completezza e che forse incide anche sulle reali potenzialità di DiskDrill di cui ho la versione Pro (quindi le mie riflessioni non ritengo siano OT), va detto che Apple fornirà poi degli aiuti-elemosina con informazioni parziali su APFS che permetteranno a Utility come Carbon Copy Cloner o SuperDuper di poter funzionare con APFS. Ma i risultati non sono molto “puliti” ed entrambe, CCC e SD, cercano di mitigare diversi limiti e di ovviare fornendo molte spiegazioni come, per esempio, quelle con cui riuscire a creare un clone avviabile. Ma si riesce davvero? Da quanto ho capito soltanto rispettando alcune precise condizioni e sta di fatto che a me CCC permette soltanto il Backup dei Dati e non del Sistema (come fa ormai Time Machine) e non mi sono ammattito abbastanza per capire se e come nel mio caso si potesse fare un Backup avviabile…, ma soprattutto con Ventura e alla luce dei nuovissimi meccanismi virtuali di Boot di macOS temo di no. (Leggere l’ottimo articolo di Eclettic a riguardo, con chiari schemi che spiegano il nuovo funzionamento di macOS al Boot e le sue necessità, complicate specialmente dal nuovo hardware in ambito Silicon M]
E forse anche DiskDrill avrà dei limiti. Vedremo…